Questa settimana parliamo di Bretagna. Non quella Grande, inglese, ma quella semplice, Bretagna e basta, in Francia. Meglio specificarlo, perché qualche volta ci è capitato di dover fare questa imbarazzante precisazione. Perché ne parliamo? Perché è uno dei più bei viaggi mai fatti, perché amiamo spudoratamente e spassionatamente la Francia, perché è stato un viaggio epico e titanico, perché siamo tornati azzurri e blu, profondamente blu, ma anche un po’ violetti, con le ortensie giganti, tipo baobab (relativamente parlando), ancora nell’anima.
Siamo tornati con i capelli scompigliati dal vento, con i fari a righe nel pensiero e nel guardaroba, con il verde brillante di pioggia e rugiada negli occhi e con la convinzione che chi abita in Bretagna sia nato con la camicia e stia vivendo da re paludato. Ah, siamo tornati anche un po’ grigio-pietra, perché la Bretagna è tutta un Calvario. E anche il nostro è stato un piccolo viaggio-calvario. Sopratutto per Alessandro. Ma vedremo il perché. Quella di oggi è solo un’introduzione.
La Bretagna è però anche crepes, burro, spiagge infinite, scogliere, campagna, borghi medievali, brutto tempo che vira al bello in un battito di ciglia, fattorie, mucche, pirati, e tanto altro che non abbiamo ancora visto: perché la Bretagna, come tutta la Francia, è ENORME. Mai sottovalutare la scala della mappa! Soprattutto in questa nazione.
La formazione:
1) Alessandro
2) Costanza
3) Maria Teresa (all’epoca: 1 anno e mezzo)
4) Maddalena (all’epoca: – 2 mesi)
In poche parole: 1 adulto semplice, 1 adulto-matrioska in stato avanzato, 1 mignon. Considerata questa complicata formazione, le isole e isolette bretoni disseminate nell’Oceano Atlantico e in perenne balìa dei suoi flutti non erano incluse nell’itinerario di viaggio, ahimè: una lacuna, certo, ma la sfida ci sembrava già sufficientemente impegnativa sulla terraferma.
Arrivati in treno a Parigi (Milano-Parigi con TGV, 7 ore circa – in quanto impossibilitati a volare causa gravidanza avanzata), abbiamo noleggiato un’auto, goffamente litigato in francese con il front-office di Avis all’autonoleggio della Gare du Nord e guidato baldanzosi per il centro di Parigi, in direzione Dinard-Saint Malo. Dove ne abbiamo viste delle belle.
Al prossimo post!
Bellissime foto e testo molto appropriato! Sai che cu siamo andati in viaggio di nozze?! una sola settimana, quindi abbiamo scelto di vedere bene un pezzettino!
Sì, che meraviglia! Ottima scelta!
bretagna ..un posto che solo nominarlo mi si liberano il cuore e la mente e l’anima gioisce!
viaggio in automobile quest’anno con cane, un cucciolo gigante di quasi 6 mesi, una piccola di 5 anni e tatna spensieratezza non appena varcato il confine!!
ho amato questo viaggio ho ridato speranza alla mia mente e al mi ocuore ho rivisto nascere emozione in mio marito e nella mia piccola meravigliata dall’oceano dalle conchiglie dal vento dalla lingua strana!
e se potessi volerei domani con tutta la famiglia per rivivere la stessa amenità..Roscoff, Treffiagat Quimper guilvinec Saint MAlo ..
grande emozione e pace..
Carissima, grazie di questa tua bella testimonianza! È proprio così: talvolta nei luoghi depositiamo indelebilmente delle sensazioni, dei momenti di vita che lasceremo per sempre lì e che ritroveremo ogni volta in cui torneremo in quel punto geografico del mondo. È capitato anche a me, più di una volta, in questi ultimi tre anni (per noi molto delicati). Ti abbraccio. Costanza