ERRANDO IN ZONA LUSSEMBURGO. Avevamo introdotto il discorso sul mio soggiorno parigino in solitaria a partire da questo post; se ve lo siete perso vi consigliamo di leggerlo, per capire come arrivarci, a Parigi, tanto per cominciare. Siamo stati nella capitale francese diverse volte e ancora non la conosciamo abbastanza; questo vale senz’altro per tutte le città grandi, grandissime, ma non solo. C’è però una scoperta che abbiamo fatto da pochi anni e che, anche in questo mio ultimo giro si è confermata ancora una volta: la zona dei giardini del Lussemburgo.
In quest’area, mi sento di includere (a titolo molto personale): i giardini stessi, la Sorbonne-Pantheon, Odeon, Saint German des Pres, Saint Sulpice, boulevard Saint Michel e giù di lì, insomma.
I giardini del Lussemburgo ci hanno incantato per quella loro atmosfera retrò, che, sì, è un po’ la caratteristica di Parigi tutta, ma che a nostro modesto avviso acquista un valore aggiunto quando si tratta di aree verdi. Nulla di più bello che entrare in questo Eden che è un po’ ieri ed un po’ domani, con quei bambini che spingono le barchette con i bastoni e fanno regate in miniatura; con quel chiosco musicale di fine Ottocento; con quella vista del grattacielo di Montparnasse e della punta della Tour Eiffel sullo sfondo; con quelle orchestre che suonano swing e musica contemporanea.
I giardini del Lussemburgo sono piante esotiche e fiori variopinti, sono istituzione (il Senato) e svago quotidiano; sono grigio della pietra e cromie vegetali e tessili (le vele delle piccole barche le ricorderete a lungo). Il momento più suggestivo? Il sabato, tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio, nella mezza stagione: sedetevi al Pavillon a mangiare qualcosa, ascoltando l’orchestra jazz che suona sotto al padiglione. Non vorrete alzarvi più.
Ma, se proprio intendete sgranchirvi le gambe, allora avviatevi in direzione Odeon (non prima di aver dato un’occhiata a qualche eventuale mostra del Musee du Luxembourg), Mercato di Saint Germain, Saint Sulpice, chiesa di Saint Germain e zona della Rue de Seine.
Un percorso dei sensi: dai profumi dei mercati, a quello della polvere dei vecchi libri, al suono delle voci, al brusio di sottofondo e al brulicare della vita dietro ogni angolo, ad ogni porta, ogni vetrina, ogni piccolo giardino interno; negozi, negozietti, bistrò, creperies, vintage, lusso, polvere, nuovo, cioccolaterie, charme, abiti, moda, libri, antiquari, caffè, gallerie d’arte, design, librerie. Tutto questo è qui.
E noi ogni volta ci perdiamo in questi vicoli e boulevards della Rive Gauche. La versione charmante del Quartiere Latino, il suo lato più maturo, più radical chic, più borghese, più autenticamente snob, forse.
Verso sera potrete cenare nella meravigliosa Place de la Sorbonne, perfetta anche se avete bambini al seguito, perché zona pedonale. Universitaria, filosofica e gastronomica, questa piazza non vi deluderà.
Da non perdere
Musei e chiese da non perdere in questa zona (in ordine alfabetico, non di rilevanza):
- Museo Medievale di Cluny
- Museo Delacroix
- Museo d’Orsay (un po’ più in là)
- Museo Rodin (un po’ più in là, verso Les Invalides)
- Saint Sulpice
- Saint German des Pres
Al prossimo post!
Costanza