E poi, una volta in Bretagna, è d’obbligo arrivare a Finistére. Senza questa tappa, un viaggio in Bretagna non potrebbe definirsi tale. E’ difficile rendere a parole l’emozione che restituiscono questi paesaggi selvaggi e pieni di grazia al tempo stesso. Ed è difficile anche decidere dove fermarsi a dormire: le distanze, come abbiamo già detto qui, sono enormi e la necessità di spostarsi è imprescindibile. Però si può decidere di fare una sosta di alcuni giorni per godere, almeno un po’, di una Bretagna (perché è meglio parlare di Bretagne, al plurale) autentica: quella della campagna, ad esempio.
In Bretagna, dove l’acqua lambisce la terra che finisce
Per noi è stato comodo scegliere una zona compresa tra Quimper e Locronan, che non fosse nemmeno lontana dal mare.
Di Quimper abbiamo potuto ad esempio conoscere anche il servizio ospedaliero, a causa della nostra disavventura di cui vi abbiamo già parlato qui. Dunque, se si viaggia con bambini piccoli, ma non solo, consigliamo di avventurarsi, sì, nei meandri delle campagne bretoni, ma rimanendo in questi (stupendi) paraggi.
Il nostro soggiorno in fattoria bretone ha trovato il suo migliore compimento presso Trézervan: un luogo immerso nel verde e nella giungla blu-violetta delle tradizionali ortensie-baobab, dove alla mattina si consumano poetiche colazioni dall’atmosfera vagamente impressionista e dove alla sera si sente solo il fruscio del fogliame e il canto dei grilli e delle cicale. Il tutto a prezzi davvero abbordabili.
Da qui si possono raggiungere più o meno comodamente i luoghi più suggestivi di Finistére, come il faro Saint Mathieu o la splendida Audierne o la via dei Calvari o… Tutto il resto, tantissimo, da vedere in questa zona. Dalla strada dei fari, ai borghi di pescatori, ai mulini.
Se si vuole scendere verso Pont-Aven, segnaliamo invece questa splendida residenza b&b, il Manoir de Kerangosquer, gestita da proprietari molto ospitali e gentili.
Buon viaggio e al prossimo post!