Abbiamo già detto come sia normale continuare a non conoscere una grande città, che pure abbiamo già visitato molte volte. Questo già accade per chi le abita, le metropoli, figuriamoci per chi le visita.
Prendiamo Parigi: alzi la mano chi può dire di conoscerla a menadito. Ma non solo: può anche capitare di non aver mai esplorato quartieri fondamentali per la città stessa e i suoi abitanti, semplicemente perché è tutto TROPPO. Sì, troppo: ogni volta c’è così tanto da vedere che si lascia indietro qualcosa e spesso accade che quel “qualcosa” sia addirittura un quartiere.
La zona della Bourse-Palais Royal
Nel mio caso, mi mancava un giro errabondo nella zona della Bourse-Palais Royale. Un’autentica scoperta, ma anche tantissime cose che ancora mi restano da vedere, in questo stesso quartiere. Passages segreti, tra loro collegati (una quindicina… E qui ringrazio la mia amica Anna dei preziosi consigli), negozi di sartoria, giocattoli vintage, gallerie d’arte, antiquari, giardini, bistrot, boulangerie, vecchie librerie e tante botteghe di antichi mestieri. Per certi versi è simile all’aria che si respira a St. Germain, che già vi avevamo raccontato; ma qui, nella zona Bourse, l’atmosfera è più distesa, meno concitata, più rarefatta.
Perdersi nelle sue stradine, percorrere i suoi passages, ritrovarsi all’improvviso nei Jardins du Palais Royal, ma allo stesso tempo respirare un’aria esotica, quella asiatica, mescolata all’atmosfera francese più raffinata ed autentica.
La basilica di Notre Dame des Victoires, piena di pace e di grazia, l’ho scoperta per caso, nella piccola Place des Petits Pères, passeggiando tra gli eleganti edifici, così naturali e mai pretenziosi. Sono entrata a riposarmi e l’ho ammirata in silenzio, dopo aver camminato a lungo. Mi sono fermata prima a prendere un caffè a Le Pain Quotiden (che già avevamo scoperto a Nizza), ho percorso la suggestiva Galerie Vivienne, con i suoi negozi raffinati e (qui sì) costosi, ho fatto scale, scalini, con il rischio di inciampare perché ipnotizzata dai colori di certe vetrine di giocattoli particolarmente ricercati e poi, dopo avere camminato nuovamente in lungo e in largo, mi sono diretta verso il Teatro della Commedia Francese, in Place de la Colette, sperando di intercettare qualche spettacolo interessante.
Serendipità e l’Anticafe
Non avendo intercettato alcuno spettacolo (interessante o meno, non ho proprio azzeccato l’orario), ho in compenso scoperto un luogo per i Mac-addicted come me, perfetto per chi lavora al computer, per i Nomadi Digitali, insomma. Si tratta dell’Anticafe. All’Anticafe entri, ti danno una tessera di pochi euro all’ora e tu hai la possibilità illimitata, in quell’ora, di sentirti come a casa tua: caffè e biscottame vario illimitati, wifi, bevande calde, torte, giochi in scatola. Alla fine, vai alla cassa, restituisci la tua tessera, e paghi per il numero di ore in cui hai usufruito del servizio.
In sintesi: 4 cose da non fare e 5 da fare assolutamente
DA NON FARE:
- girare sempre con la cartina attaccata al naso
- prendere metropolitane e mezzi a go-go, dimenticando che esistono i piedi, economici e salutari
- vedere sempre e solo i soliti quartieri iperturistici, triti e ritriti (ciascuno ci metta quelli che crede)
- non volere perdersi
DA FARE ASSOLUTAMENTE:
- visitare il quartiere della Bourse, vicino all’Opera
- percorrere i suoi passages e le sue gallerie;
- passeggiare nei Jardins du Palais Royal
- andare ad uno spettacolo al Teatro della Commedia Francese (sì, non come ho fatto io)
- Fare una sosta all’Anticafe, se vorrete sentirvi a casa per un po’ e se volete farvi una dose di wifi
Per ora è tutto.
Al prossimo post!
Costanza
Come vagare in questo quartiere parigino. Anche nell’errare ci vuol metodo. #travellingcafe #viaggi #Parigi… http://t.co/NPOvmwJA2q
Come muoversi a Parigi, nel quartiere dietro al Louvre. Io mi ci sono persa e ne sono stata felice. #viaggi… http://t.co/1jQI1Vo8CA
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Come girare nel quartiere parigino della Bourse. Cosa vedere. Leggi qui http://t.co/HVagkHNdZQ #viaggi #Parigi http://t.co/4tSTspQxqE
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